RLS O PREPOSTO ?

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“L’RLS viene scelto dal datore di lavoro”: questa è l’affermazione che si trova inserita in vari test di verifica finale che utilizzo da oltre dieci anni nei Corsi per datori di lavoro, dirigenti, preposti, lavoratori, RLS.

Non l’ho mai sostituita perché, nonostante le approfondite spiegazioni sull’argomento, nonostante le risposte alle domande dei corsisti sulla designazione/elezione del RLS e l’avviso ai corsisti che tale affermazione avrebbe fatto  parte del test finale, c’è sempre, costantemente, un 20% circa dei corsisti che la sbaglia.

Circa due anni fa ho deciso di prendere di petto la questione  soffermandomi ancora di più sull’argomento e pensando di risolvere, così, il problema.

Niente da fare. Perfino un RLS “formalmente” eletto dai colleghi l’ha sbagliata.

Ed è stato in quel Corso che ho avuto un’illuminazione: ho cominciato a chiedere a quelli che la sbagliavano di spiegarmi perché l’avevano sbagliata.

Dalle loro risposte i motivi sono risultati fondamentalmente due:

1) nelle piccole imprese è sempre il datore di lavoro che indica l’RLS  da eleggere, per cui il verbale di elezione è semplicemente una “ratifica” di una sua decisione;

2) questa “investitura” dell’RLS da parte del datore di lavoro fa di questa figura un vero e proprio “preposto”, tanto che le stesse persone che sbagliano la domanda in questione definiscono l’RLS come “responsabile” dei lavoratori per la sicurezza e non “rappresentante”.

Questa confusione di ruoli e funzioni nella percezione della figura dell’RLS da parte delle altre figure della sicurezza e degli stessi lavoratori è un nodo “culturale”: concepita come figura centrale nel modello prevenzionale partecipativo, l’RLS risulta ancora ostaggio del vecchio modello centrato sul binomio comando-controllo.

Non sempre e non dappertutto, ovviamente.

Ma anche su questo fronte il cambiamento tarda ad arrivare.